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Civica Pinacoteca di Cento: la casa del Guercino si rifà il look

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Riaperto dopo 11 anni, con restauro e allestimento di Open Project, il museo dedicato al cittadino più famoso

CENTO (FERRARA). La rinascita culturale di una città può avvenire anche con la riapertura del suo contenitore museale più importante. È il caso di Cento con la Civica Pinacoteca intitolata al Guercino, il suo cittadino più famoso, restaurata e riallestita a 11 anni dal sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012.

Di Giovanni Francesco Barbieri (1591-1666), pittore seicentesco conosciuto come il Guercino, la pinacoteca appena riaperta conserva al primo piano la concentrazione maggiore al mondo di opere: 16 fra pale d’altare e quadri, 20 affreschi staccati e 11 disegni anche da prestiti. Nella rinnovata sede museale in totale sono presenti 184 tra pitture e sculture, disegni e affreschi staccati di artisti tra i quali Scarsellino, Guido Reni, Ludovico Carracci e Matteo Loves che, nella fase d’interregno, erano custoditi nel centro di raccolta di Sassuolo.

Dopo circa due anni di lavori, lo studio di architettura e ingegneria Open Project, vincitore delle gare sia per il progetto di ripristino, consolidamento e adeguamento sismico, sia per l’allestimento museale, riconsegna alla città un pezzo importante del suo patrimonio culturale, grazie al finanziamento del Commissario delegato per la ricostruzione sisma 2012
Regione Emilia-Romagna pari a 2.955.000 euro e al contributo ministeriale di 988.900 euro del Fondo Cultura 2021.

Un progetto di consolidamento conservativo, con un aumento del 60% del grado di sicurezza rispetto allo stato pre-intervento, che ha interessato i due fabbricati storici (Pinacoteca e Archivio notarile) a L con portici su via Matteotti e via Ugo Bassi, l’edificio anni settanta che ora ospita il Centro studi internazionale Guercino. Se all’apparenza tutto sembra rimasto uguale, è all’ingresso che si evidenzia la svolta apportata dal progetto architettonico sia nell’interpretazione delle esigenze museali e degli spazi, sia nel progetto d’allestimento per quanto riguarda la fruibilità visiva delle opere esposte.

Una progettazione integrata dei vari interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, attuazione dei principi dell’universal design, adeguamenti strutturali e impiantistici, distribuzione interna, predisposizione di spazi per esposizioni temporanee, nuove finiture in accordo con la Soprintendenza preposta, percorso espositivo sui due livelli dell’edificio a cura di Lorenzo Lorenzini ed Elena Bastelli dell’Ufficio Cultura del Comune.

Fra i molti puntuali interventi, quelli che mettono in maggior evidenza la cura riservata ai dettagli, pur nell’esiguità del budget, riguardano: la colorazione blu carta da zucchero in diverse tonalità di tutte le pareti che riprende quella dei cieli del Guercino, l’imbotte interno in ferro dei passaggi tra le sale espositive con cambio di pavimentazione in terrazzo alla veneziana o in lastra di pietra grigio bluastra, il disegno ad hoc degli elementi espositivi nelle sale, la chiarezza dei contenuti delle didascalie complete di QR-code, l’eliminazione di ombre e riflessi grazie al sistema d’illuminazione a soffitto con proiettori e all’occultamento delle finestre tramite contro-pareti che contengono anche i sistemi di climatizzazione. Contro-pareti e basamenti che cambiano in base all’opera e al suo formato definendo nicchie, supporti a libro, inclinandosi o piegandosi nello spazio con il comune denominatore dei perimetri in ferro calamina grigio scuro con venature bluastre. 

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