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I big tengono anche nel 2021

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Dopo aver già affrontato la crisi legata alla pandemia meglio di altri settori nel 2020, le maggiori società di architettura italiane sono riuscite a crescere ulteriormente nel 2021 grazie a uno scenario di mercato che ha privilegiato l’offerta più strutturata a fronte delle sfide di rigenerazione urbana connesse al ripensamento delle tipologie sia abitative che lavorative che commerciali. E hanno saputo recuperare produttività con un’organizzazione del lavoro (anche da remoto) sempre più digitalizzata con investimenti agevolati anche dai ristori governativi.
Dalla nostra indagine flash delle 19 maggiori società che hanno risposto (tutte nella top 40 della classifica dello scorso anno) ben 15 mostrano cifre d’affari in crescita e solo quattro subiscono cali, ma contenuti. Anche nel 2021 Lombardini22 si conferma prima, seguita da Marco Casamonti & Partners (new entry della scorsa classifica in aggiunta ad Archea, i cui azionisti parzialmente coincidono), con terza (era quarta l’anno scorso), Atiproject, seguita da Acpv Architects e Progetto Cmr. È quanto ritroveremo, con molta maggiore ampiezza, nel «Report on the italian architecture, engineering and construction industry» del prossimo novembre elaborato dalla società di ricerca Guamari.

Open Project

Nel 2022 sarà lanciato OP/S.Hub (Open Project Sustainability Hub), centro di ricerca finalizzato alla rigenerazione e valorizzazione di processi virtuosi di sostenibilità. Nel 2021 la società ha ridotto lievemente il fatturato (3,4 milioni) e conta su un portafoglio ordini di 4 milioni e un organico di 55 persone. Tra i progetti acquisiti nell’ultimo anno spicca il Mobility & Logistic Hub, edificio multifunzionale all’interno di MIND Milano, in collaborazione con MAD Architects (filiale dell’omonimo gruppo cinese) e il secondo lotto da 120 unità abitative del complesso Residenze San Lazzaro (BO). Tra le inaugurazioni recenti si ricorda The Student Hotel di Bologna (361 camere).

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